Ghost in the Shell (攻殻機動隊 Kōkaku kidōtai, lett. "Squadra mobile corazza offensiva") è un media franchise composto da manga, anime, film, videogame e romanzi, che si focalizzano sulle indagini della cosiddetta "Sezione 9", un'organizzazione antiterroristica che agisce in un futuristico Giappone dai toni cyberpunk.
Il manga di Masamune Shirow, è stato serializzato per la prima volta in Giappone sullo Young Magazine, nel 1989, i sequel sono Ghost in the Shell 1.5: Human-Error Processor, uscito nel 2003, e Ghost in the Shell 2: ManMachine Interface, uscito nel 2001.
La prima serie animata di 26 episodi è Ghost in the Shell: stand alone complex, dal regista Kenji Kamiyama.
Ambientato nel 2030 Ghost in the Shell: Stand alone complex è un thriller poliziesco fantascientifico che segue le vicende dell'agente Motoko Kusanagi, cyborg a capo della Sezione di Sicurezza Pubblica numero 9 (公安9課 Kōan Kyūka), conosciuta come "Sezione 9".
L'unità è specializzata nella risoluzione di casi e di crimini in relazione all'informatica e alla tecnologia.
Diversi uomini sono diventati cyborg, ovvero esseri in parte organici in parte robotici.
Quello che differenzia un cyborg integrale da un robot è la presenza di un cervello umano e di un ghost, ovvero dell'anima, qualcosa di intrinseco e inspiegabile che permette agli uomini di "sentire" sensazioni particolari.
Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e un'onnipresente rete computerizzata sono il palcoscenico per la rivoluzione dell'identità umana e dell'unicità di sé stessi.
Stand alone complex ha una buona grafica, aiutata dalle ottime animazioni, soprattutto dei personaggi meccanici anche se la caratterizzazione non è delle migliori, contando che metà dei personaggi sono quasi inespressivi.
La trama è buona anche se non delle più originali, ma aiutata da alcuni colpi di scena e dalla voglia di vedere come si sviluppa nel tempo.
Infine buona anche se strana, la opening: Inner universe di yoko kanno, ottima invece la ending Lithium Flower di Scott Matthew.
Voto:6,5
Il manga di Masamune Shirow, è stato serializzato per la prima volta in Giappone sullo Young Magazine, nel 1989, i sequel sono Ghost in the Shell 1.5: Human-Error Processor, uscito nel 2003, e Ghost in the Shell 2: ManMachine Interface, uscito nel 2001.
La prima serie animata di 26 episodi è Ghost in the Shell: stand alone complex, dal regista Kenji Kamiyama.
Ambientato nel 2030 Ghost in the Shell: Stand alone complex è un thriller poliziesco fantascientifico che segue le vicende dell'agente Motoko Kusanagi, cyborg a capo della Sezione di Sicurezza Pubblica numero 9 (公安9課 Kōan Kyūka), conosciuta come "Sezione 9".
L'unità è specializzata nella risoluzione di casi e di crimini in relazione all'informatica e alla tecnologia.
Diversi uomini sono diventati cyborg, ovvero esseri in parte organici in parte robotici.
Quello che differenzia un cyborg integrale da un robot è la presenza di un cervello umano e di un ghost, ovvero dell'anima, qualcosa di intrinseco e inspiegabile che permette agli uomini di "sentire" sensazioni particolari.
Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e un'onnipresente rete computerizzata sono il palcoscenico per la rivoluzione dell'identità umana e dell'unicità di sé stessi.
Stand alone complex ha una buona grafica, aiutata dalle ottime animazioni, soprattutto dei personaggi meccanici anche se la caratterizzazione non è delle migliori, contando che metà dei personaggi sono quasi inespressivi.
La trama è buona anche se non delle più originali, ma aiutata da alcuni colpi di scena e dalla voglia di vedere come si sviluppa nel tempo.
Infine buona anche se strana, la opening: Inner universe di yoko kanno, ottima invece la ending Lithium Flower di Scott Matthew.
Voto:6,5
Recensione a cura di JXC592