Mekakucity Actors (“メカクシティアクターズ” lett. Attori in città meccaniche) è una serie anime di 12 episodi tratta dalla light novel scritta da Jin (Shizen no Teki-P) pubblicata da Enterbain ed è composta da 7 volumi. La serie è andata in onda da aprile 2014 a fine giugno 2014, realizzata dallo studio Shaft e prodotto da Aniplex.
La storia segue un ragazzo di nome Shintarō Kisaragi che è un hiki-NEET (hikikomori neet).
hintarō non esce da camera sua da oltre due anni, tuttavia il 14 agosto è costretto ad andare in un grande magazzino per comprare una nuova tastiera in quanto quella vecchi si è danneggiata dopo che il ragazzo ci ha versato per sbaglio della soda a causa di Ene. Da ormai un po' di tempo insieme a Shintarō è presente un’entità di nome Ene che vive all’interno del suo computer.
Ene è una cyber ragazza che ha perso la sua forma fisica a causa di un esperimento finito male. Shintarō una volta arrivato al grande magazzino, dopo un estenuante ricerca della tastiera, si troverà ostaggio di un gruppo di criminali che quel preciso giorno hanno deciso di rapinare il magazzino. Qui facciamo la conoscenza di un gruppo di ragazzi che si fanno chiamare “Mekakushi Dan” che riescono a sventare la rapina grazie ai loro poteri paranormali. Dopo questo evento Shintarō è quasi costretto ad unirsi al gruppo e verrà coinvolto in una vita del tutto nuova.
La serie mi è piaciuta molto ma è stato davvero faticoso seguirla per intero senza perdere dettagli importanti, soprattutto perché lo studio Shaft è noto per inserire informazioni importanti in frame di pochissimi secondi. L’anime ha uno stile di animazione molto particolare, segno distintivo dello studio Shaft. La narrazione degli eventi può risultare confusa o sconnessa per i molti stacchi tra una cosa e l’altra. In effetti bisogna prestare molta attenzione a tutti i dettagli cosa che potrebbe scoraggiare lo spettatore abituato magari a generi diversi o a trame più semplici.
La colonna sonora è ben inserita nella serie e riesce a catturare ancora di più lo spettatore. La trama, se la si riesce a seguire per bene, è molto interessante e soprattutto, anche se in piccola parte, tratta del problema molto diffuso in Giappone dei ragazzzi-NEET. Ovvero di ragazzi che preferiscono la vita virtuale a quella reale per vari motivi, e decidono quindi di chiudersi in camera e smettere di avere rapporti sociali con le altre persone. Personalmente trovo che il modo in cui lo studio Shaft realizzi le sue opere ci sia un tentativo di rendere lo spettatore attivo nel seguire la trama, e non solo che gli venga spiegato tutto in modo passivo.
La serie la consiglio a chi piace lo studio Shaft e il suo modo unico di produrre anime ma anche a chi vuole provare qualcosa di nuovo e ha la pazienza di cercare, in modo attivo, i dettagli della trama.
Voto: 7.5
La storia segue un ragazzo di nome Shintarō Kisaragi che è un hiki-NEET (hikikomori neet).
hintarō non esce da camera sua da oltre due anni, tuttavia il 14 agosto è costretto ad andare in un grande magazzino per comprare una nuova tastiera in quanto quella vecchi si è danneggiata dopo che il ragazzo ci ha versato per sbaglio della soda a causa di Ene. Da ormai un po' di tempo insieme a Shintarō è presente un’entità di nome Ene che vive all’interno del suo computer.
Ene è una cyber ragazza che ha perso la sua forma fisica a causa di un esperimento finito male. Shintarō una volta arrivato al grande magazzino, dopo un estenuante ricerca della tastiera, si troverà ostaggio di un gruppo di criminali che quel preciso giorno hanno deciso di rapinare il magazzino. Qui facciamo la conoscenza di un gruppo di ragazzi che si fanno chiamare “Mekakushi Dan” che riescono a sventare la rapina grazie ai loro poteri paranormali. Dopo questo evento Shintarō è quasi costretto ad unirsi al gruppo e verrà coinvolto in una vita del tutto nuova.
La serie mi è piaciuta molto ma è stato davvero faticoso seguirla per intero senza perdere dettagli importanti, soprattutto perché lo studio Shaft è noto per inserire informazioni importanti in frame di pochissimi secondi. L’anime ha uno stile di animazione molto particolare, segno distintivo dello studio Shaft. La narrazione degli eventi può risultare confusa o sconnessa per i molti stacchi tra una cosa e l’altra. In effetti bisogna prestare molta attenzione a tutti i dettagli cosa che potrebbe scoraggiare lo spettatore abituato magari a generi diversi o a trame più semplici.
La colonna sonora è ben inserita nella serie e riesce a catturare ancora di più lo spettatore. La trama, se la si riesce a seguire per bene, è molto interessante e soprattutto, anche se in piccola parte, tratta del problema molto diffuso in Giappone dei ragazzzi-NEET. Ovvero di ragazzi che preferiscono la vita virtuale a quella reale per vari motivi, e decidono quindi di chiudersi in camera e smettere di avere rapporti sociali con le altre persone. Personalmente trovo che il modo in cui lo studio Shaft realizzi le sue opere ci sia un tentativo di rendere lo spettatore attivo nel seguire la trama, e non solo che gli venga spiegato tutto in modo passivo.
La serie la consiglio a chi piace lo studio Shaft e il suo modo unico di produrre anime ma anche a chi vuole provare qualcosa di nuovo e ha la pazienza di cercare, in modo attivo, i dettagli della trama.
Voto: 7.5
Recensione a cura di Maru