Le bizzarre avventure di JoJo Diamond is unbrakable (ジョジョの奇妙な冒険 Jojo no kimyō na bōken) è la seconda stagione animata della serie Jojo, basata sul quarto arco narrativo del manga scritto e disegnato da Hirohiko Araki, pubblicato in Giappone dal 1987 sulla rivista shōnen Weekly Shōnen Jump della casa editrice Shūeisha, in Italia è pubblicato dalla Star Comics dal 1993.
Diamond is Unbreakable (ダイヤモンドは砕けない Daiyamondo wa kudakenai) è stato annunciato il 24 ottobre 2015 e ha debuttato in Giappone il 1º aprile 2016, concludendosi in 39 puntate il 23 dicembre 2016.
Questa stagione è la prima ad essere resa disponibile in simulcast da Dynit sulla piattaforma VVVVID.
La storia si svolge nel 1999 e il nuovo protagonista è Josuke Higashikata, figlio illegittimo di un Joseph Joestar ormai anziano.
Jotaro si reca nella cittadina giapponese di Morio-cho per mettere in guardia suo nipote Josuke da un'oscura minaccia che incombe sulla città.
I due protagonisti vanno alla ricerca dell'Arco e della Freccia, due misteriosi artefatti con il potere di risvegliare lo “stand” di chi ne viene trafitto.
Questi artefatti hanno permesso a Dio Brando di mettere assieme in breve tempo un così vasto numero di portatori di stand.
Grazie a questi oggetti, molti cittadini di Morio-cho cominciano a sviluppare poteri che si fanno sempre più bizzarri, alcuni li usano a fin di bene ma altri no.
Jotaro e Josuke così oltre a cercare gli artefatti devono anche fermare i malintenzionati che usano i loro nuovi poteri per fare del male.
L’anime graficamente è migliorato dalla prima serie, con tratti più curati e sfondi stile cartoon, la trama è buona anche se niente di eccezionale, ottima la caratterizzazione dei personaggi, con una particolare cura per l’antagonista principale.
Le sigle di apertura sono “Crazy Noisy Bizarre Town” dei The DU,” Chase” dei batta e “Great Days” di Karen Aoki e Daisuke Hasegawa, mentre la sigla di chiusura è il singolo del 1996 dei Savage “Garden I Want You”.
Rispetto alla prima serie sono cambiate molte cose, dal respiro sono passati allo stand, dal viaggio intorno al mondo al restare segregati in una cittadina, e i fisici muscolosi sono diventati meno pompati, oltre a queste piccole differenze restano i tratti distintivi di Araki, come lo stile di disegno, le Jojo’s pose e il senso di giustizia dei protagonisti.
Consiglio la visione a tutti.
Voto:7
Se non avete ancora letto la recensione della prima serie la trovate qui
Recensione a cura di JXC592